Le Bon Bock – Mais où sont donc passés les Menus ?

Une des plus impressionnantes collections de menus du Bon Bock est sans conteste celle de l’Academia Barilla (oui, les pâtes !). Avec notamment la collection de menus associatifs de Maurizio Campiverdi (Bologne).

La collection Campiverdi (1931-1935)

La collection Campiverdi (1936-1960)

La nostra raccolta per ora termina qui, e non è poco poter mostrare questi fogli ormai introvabili, così delicati per la loro vetustà alla quale chiniamo il capo con un senso di rammarico per non poter continuare la storia, che dobbiamo per forza immaginare; ma forse non sarebbe bello mostrare il suo declino, dopo aver vissuto pienamente un pezzo di vita di Belle Epoque nella sua epoca verde e dove tra motti, poesia, musica e canto ed ancora Teatro dell’Opéra e quello della Commedia, abbiamo assistito alla loro pena per la Patria aggredita ed anche al buon cuore dei suoi accoliti davanti ad uno di loro colpito da una grave malattia; li abbiamo visti mobilitarsi per Gilbert Radon…. E poi per Bellot….. e poi ancora per la vedova di Bellot, commemorare gli artisti e gli amici che, lungo la via della vita, prendono un volo misterioso verso cieli troppo lontani… ed altro ancora. Abbiamo rimpianto con commozione gli artisti che abbiamo conosciuto, e che abbiamo visto andarsene per sempre: Bellot, Radon, Michot, Jeannin, Pille e tanti altri ancora, che hanno allietato con la loro arte tante serate gaudenti e commoventi, immersi come siamo stati nel loro tempo!
Ma la vita è anche sogno realizzabile: il Bon-Bock continua la sua storia… forse qualcuno riprenderà l’idea di farlo rivivere, chissà!

“Gaudeant boni!” che i buoni si divertano, come diceva il nostro caro amico Bellot.

Livio Cerini di Castegnate

Il existe d’autres références à consulter absolument :

Philippe ARQUES est parti à la recherche de son ancêtre Joseph FORGES, dessinateur et auteur de menus du Bon Bock (dont le 274ème), dont il essaie de reconstituer la carrière. On peut utilement consulter son blog. Il a pu retrouver les menus des banquets 310, 227 et 346. Il a aussi « butiné » sur internet une dizaine de menus.

Parallèlement, Daniel COURTIAL fait actuellement une recherche sur l’histoire du diner du Bon Bock plus particulièrement sur les trente premières années. Son blog « le chercheur indépendant » publie ses trouvailles, régulièrement actualisées.

D. COURTIAL nous signale que l’on trouve des invitations et menus dans le livre de Léon MAILLARD en ligne sur Gallica (table des matières en fin) : http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k9601295r

Nous allons prochainement insérer sur ce site les images, ou à défaut les liens, concernant les menus 265, 275, 279, 270, 391, 436, 438, 440, 443, 449, 450, 453, 454, 458, 460, 462, 463, 464, 469, 470, 474, 501 et 503.

A LA RECHERCHE DU MENU PERDU !

toutes les contributions sont les bienvenues …

 

En vente en avril 2015 sur le site www.delcampe.net le n°160 du 10 décembre 1889 avec une poésie d’Octave PRADELS et une illustration de José FRAPPA pour 11€.

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